28 aprile 2011

Finalmente un po' di radioh!

È per me un vero piacere dare finalmente anche alla radio lo spazio che si merita in Porkfolio. Come già ebbi occasione di dire tempo fa, l'assenza delle migliori espressioni creative di questo mezzo rappresentava un'incresciosa lacuna che andava necessariamente colmata.

L'onore del primo ingresso va a questo gioiellino Samsung Galaxy Tab (agenzia non identificata), certamente per la massa di banalità che riesce a propinare in 30" saltellando da un canale all'altro, ma anche e soprattutto per il copiosoh utilizzoh dell' insopportabileh speaker soffioneh, che da qualcheh annoh imperversah un po' dappertuttoh. Lui si ritiene irresistibilmente fascinoso, io rivaluto il timbro di Rosa Russo Jervolino.


26 aprile 2011

Lo Spritz è con noi

Tra i fatti più rilevanti della più recente Storia d'Italia, insieme con la conquista del secondo posto nell'edizione 2008 di Amici da parte di Valerio Scanu, vi è indubbiamente la diffusione dello "Spritz" (chiamato anche Spriz, Spriss e Sprisseto) al di fuori dei ristretti confini del nord-est. Un fatto epocale, destinato a lasciare un segno indelebile nella gioventù alla ricerca di qualcosa di profondo in cui credere.
Aperol, aperitivo arancione e lungimirante, si è fatto portavoce del movimento spritz e ne promuove da tempo i valori. Ora, al provocatorio motto di Da oggi l'aperitivo è di casa, la parola dello Spritz lascia le spiagge pullulanti di fedeli per entrare nelle case con la sua carica dirompente, simbolicamente rappresentata da un barman, messia benedicente portato in trionfo dalla folla festante, e la forza mistica del suo messaggio: "Ciò che pensavate fosse solo in mio potere (mischiare Aperol, Cinzano e seltz in un bicchiere con ghiaccio) è in verità alla portata di ogni mortale, anche del più umile" (purché in grado di acquistare e stappare una bottiglietta). 
Così il rito si compie e si perpetua, alla faccia di chi pensa che i valori spirituali siano in crisi, soprattutto tra i giovani.


14 aprile 2011

Le Brave Giovanne

Se non si trattasse di una coincidenza del tutto casuale, il neo presidente dell'Art Director Club Italiano Massimo Guastini potrebbe farsi i complimenti guardandosi allo specchio: non appena divulgato il lodevolissimo Manifesto Deontologico dell'Adci e partecipato attivamente al convegno "Il consumo dell'immagine della donna", la Saratoga, nave ammiraglia della comunicazione segaiola, cambia la rotta di quei gradi sufficienti per presentarsi con una nuova Brava Giovanna, indubbiamente più castigata, soprattutto per gli standard dell'azienda. Peccato che lo spot di cui è protagonista, per quanto meno porco, sia una porcata ancora più eclatante.

Io sono sempre stato dell'idea che quando si vuol fare una cazzata tanto vale farla fino in fondo. Così è stato per "Brava Giovanna 1". Voleva assomigliare ai primi 30 secondi di un filmino super 8 danese degli anni '70 e ce l'ha fatta. Quello che serviva al plot prima che il simpatico trio si ritrovasse in camera da letto e che il marito aprisse la vestaglia per sfamare moglie e cameriera c'era tutto. Gli amanti della monnezza potevano persino trovarci un malizioso omaggio a Samperi, se non addirittura un decadente tocco Bunueliano nell'allegoria delle due donne che dipingono una gabbia-voliera dinanzi all'uccello maschio. Ributtante ma perfetto nel suo genere.





"Brava Giovanna 2" è tutt'altra cosa. Il tipico risultato inconcludente delle cazzate fatte a metà, forse per compiacere a metà il Moige. Il marito, probabilmente affetto da una grave malattia e sicuramente ormai impotente, non esce più di casa, e si limita a chiedere alla moglie - è tornata Giovanna? -. La consorte, anch'essa invecchiata e provata dalla malattia del marito, non è più quella di una volta. Mentre sorseggia un tè, risponde amorevolmente - sì, certo, sta verniciando...col Fernovus - malinconicamente ricordando i tempi in cui questo preludeva a ben altro.
Anche Giovanna è cambiata: non è più la loro cameriera in autoreggenti, ma una verniciatrice a tempo pieno in braghette, canotta e timberland, che ora riserva le sue carni e i moderati ammiccamenti al collega di pennello (impersonato da Bruno Cabrerizio, concorrente di "Ballando sotto le stelle", come si premurano di informarci i comunicati stampa). Quando una lussuriosa pennellata sembrerebbe riportarci finalmente al tradizionale erotismo Saratoga, lo spot prende una piega inaspettata: il Brava, Giovanna, Brava, una volta pronunciato da un pene ventriloquo, diventa ora un jingle-balletto stile Brava brava Mariarosa, ogni cosa tu sai far  di antica memoria. - Visto che brava? - insiste ancora la sgarzola, sperando di oscurare il ricordo della Giovanna che fu. La risposta è no.


4 aprile 2011

Mollami

Supponiamo che facciate i pubblicitari. Supponiamo che il fatto sia risaputo ben al di fuori delle mura domestiche. Supponiamo che un giorno uno sconosciuto, dopo aver visto un paio di volte questo simpaticissimo spot, vi aspetti sotto casa per centrarvi in piena faccia con uno sputo ben assestato quale segno di apprezzamento per il lavoro di tutta la categoria professionale. Cosa gli direste?

a) Hai perfettamente ragione, ma un solo sputo non basta

b) Hai perfettamente ragione, ma avrei preferito un paio di schiaffi

c) Hai perfettamente ragione, ma non l'ho mica fatto io

d) Hai perfettamente ragione, ma adesso ti dò l'indirizzo dell'Armando Testa