14 maggio 2012

Porcate mortali

È a dir poco ovvio che non ci sia alcun bisogno di passare di qui per sapere quante porcate riescano a realizzare quotidianamente i pubblicitari nello svolgimento delle loro ingrate mansioni. 
C'è però un'altra categoria professionale, oltre a quella cui mi duole appartenere, che si è specializzata in un tipo di porcata così grave da ridimensionare i misfatti di noialtri al rango di cazzatina veniale. Perché un conto è commettere l'errore di rivolgersi al pubblico pensando che sia composto da mentecatti e un conto è spacciare veleno.

Malgrado i periodici appelli al buon senso e le inchieste shock pubblicate sugli stessi giornali che vendono spazi alle loro malefatte, la maggioranza dei vetrinisti fashion e dei loro committenti del Pianeta Moda, impermeabile alla decenza in ogni sua forma, non vuole rinunciare a proporre i suoi devastanti modelli estetici femminili, in linea con gli standard filiformi delle razze aliene selezionate e allevate all'uopo.

Questa, è una vera porcata, consumata con totale indifferenza sulla pelle delle adolescenti. Andrebbe punita, io credo, magari cominciando - lo dico alle signore - a depennare con decisione dalla vostra personale shopping-list del desiderio gli straccetti Twin-Set dela signora Simona Barbieri e tutti marchi sui quali qualunque discorso sulla responsabilità nei confronti del problema dei disturbi del comportamento alimentare nelle ragazze scivola come l'acqua sulle piume delle oche. 

Nel suo microscopico piccolo, a cominciare da ora, Porkfolio Italiano farà la sua parte, continuando a denunciare* pubblicamente chi dimostra più sensibilità nella scelta di un tessuto che in quella di un'etica. Tanto le crociate perse sono la mia specialità.




*ogni segnalazione è preziosa, grazie

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