25 settembre 2012

Che barba, che noia, che barba.

Che barba, che noia, che barba, come diceva la Mondaini. Lo dissi e lo ripeto.
La mediocrità regna sovrana e pialla con il suo conformismo qualsiasi picco, anche verso il basso, privandoci del gusto perverso della vera porcata d'autore e annegando il tutto in un mare di noia totale, in cui non possiamo fare a meno di ritrovarci a ripensare con nostalgia ai momenti d'oro del Porkfolio D'Oro, del Concorsone Danone, della Glassa Ponti e della tante altre sincere dimostrazioni di quello che un pubblicitario non dovrebbe fare per poter dormire sonni tranquilli senza che la sua coscienza si presenti ogni notte per fargli un doveroso gavettone di piscio di mulo, stile naja negli alpini.
Perdipiù, il Signor Giovanardi non è più Ministro, cosa che gli impedisce di continuare a deliziarci con i frutti della sua creatività.

Sono tempi terribili. 
Per salutare degnamente un'estate già finita occorre ripescare una chicca del 2011, passata ingiustamente inosservata ai più. L'orrore non è immediatamente percettibile, ma cresce in modo impressionante di secondo in secondo. Tutto parte da un tentativo di posizionamento di rara follia, e dopo aver attraversato un mare di stereotipi di vario genere, un effetto vetusto e una demo becera, finisce lietamente in una nuova amicizia. 
Per la pessima qualità del file mi scuso io, per quella dello spot rivolgersi alla McCann Erickson. Sì, proprio quella.


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