14 aprile 2011

Le Brave Giovanne

Se non si trattasse di una coincidenza del tutto casuale, il neo presidente dell'Art Director Club Italiano Massimo Guastini potrebbe farsi i complimenti guardandosi allo specchio: non appena divulgato il lodevolissimo Manifesto Deontologico dell'Adci e partecipato attivamente al convegno "Il consumo dell'immagine della donna", la Saratoga, nave ammiraglia della comunicazione segaiola, cambia la rotta di quei gradi sufficienti per presentarsi con una nuova Brava Giovanna, indubbiamente più castigata, soprattutto per gli standard dell'azienda. Peccato che lo spot di cui è protagonista, per quanto meno porco, sia una porcata ancora più eclatante.

Io sono sempre stato dell'idea che quando si vuol fare una cazzata tanto vale farla fino in fondo. Così è stato per "Brava Giovanna 1". Voleva assomigliare ai primi 30 secondi di un filmino super 8 danese degli anni '70 e ce l'ha fatta. Quello che serviva al plot prima che il simpatico trio si ritrovasse in camera da letto e che il marito aprisse la vestaglia per sfamare moglie e cameriera c'era tutto. Gli amanti della monnezza potevano persino trovarci un malizioso omaggio a Samperi, se non addirittura un decadente tocco Bunueliano nell'allegoria delle due donne che dipingono una gabbia-voliera dinanzi all'uccello maschio. Ributtante ma perfetto nel suo genere.





"Brava Giovanna 2" è tutt'altra cosa. Il tipico risultato inconcludente delle cazzate fatte a metà, forse per compiacere a metà il Moige. Il marito, probabilmente affetto da una grave malattia e sicuramente ormai impotente, non esce più di casa, e si limita a chiedere alla moglie - è tornata Giovanna? -. La consorte, anch'essa invecchiata e provata dalla malattia del marito, non è più quella di una volta. Mentre sorseggia un tè, risponde amorevolmente - sì, certo, sta verniciando...col Fernovus - malinconicamente ricordando i tempi in cui questo preludeva a ben altro.
Anche Giovanna è cambiata: non è più la loro cameriera in autoreggenti, ma una verniciatrice a tempo pieno in braghette, canotta e timberland, che ora riserva le sue carni e i moderati ammiccamenti al collega di pennello (impersonato da Bruno Cabrerizio, concorrente di "Ballando sotto le stelle", come si premurano di informarci i comunicati stampa). Quando una lussuriosa pennellata sembrerebbe riportarci finalmente al tradizionale erotismo Saratoga, lo spot prende una piega inaspettata: il Brava, Giovanna, Brava, una volta pronunciato da un pene ventriloquo, diventa ora un jingle-balletto stile Brava brava Mariarosa, ogni cosa tu sai far  di antica memoria. - Visto che brava? - insiste ancora la sgarzola, sperando di oscurare il ricordo della Giovanna che fu. La risposta è no.


6 commenti:

  1. Hai ragione. Quello era trash. Questo è una schifezza.

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  2. che ne dici pedraz, tra vent'anni si rivaluteranno anche questi, come i film di serie C di una volta?

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  3. dico che il revisionismo storico è sempre in agguato

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  4. Bravo Paolo! Ottima cantina degli orrori...gran bella raccolta.
    Attingerò nei momenti migliori benedendo la mia fuga

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